GIUSEPPE GARGANO
IL ROTARY CLUB COSTIERA AMALFITANA FESTEGGIA I SUOI VENT'ANNI NEL SEGNO DELLA STORIA MEDITERRANEA DI PACE E DI ACCOGLIENZA
La missione umanitaria del Rotary Club vent'anni fa trovò eco nella Costa d'Amalfi, grazie all'appassionata e caparbia volontà di personaggi quali Giovanni Apicella, Andrea Di Lieto, Andrea Giordano e altri, che si impegnarono per la costituzione di un gruppo sul territorio, un gruppo che è cresciuto sempre più e che oggi conta circa trenta associati. La ricorrenza del ventennale sarà celebrata mediante un appuntamento convegnistico nell'arsenale di Amalfi, sabato 27 maggio, dalle ore 17. All'ombra del titolo “Il ruolo del Rotary Club per un mare di pace e di accoglienza nel solco delle antiche repubbliche marinare” si cimenteranno tra le campate del lontano secolo XI, scandite da archi e volte a crociera acuta, qualificati relatori in rappresentanza dei clubs delle quattro repubbliche marinare di Venezia, di Genova, di Pisa e di Amalfi. La prolusione è stata affidata ad un giornalista di chiara fama internazionale, che ha operato nei bacini mediterranei, Franco Di Mare, il quale fungerà anche da moderatore. Autorità regionali e locali del Rotary delineeranno sia l'esperienza consolidata in vent'anni di attività sia l'operatività rotariana nel contesto del Mediterraneo. Ne verrà fuori un quadro interessante ed esaustivo circa il contributo delle repubbliche del mare alla civiltà medievale mediterranea, intimamente connesso ai settori che qualificarono e identificarono quelle nuove realtà della storia. Esse produssero codici marittimi consuetudinari per la regolamentazione dei traffici marittimi e la creazione di società di mare fondate su contratti destinati ad avviare la politica economica internazionale del capitalismo e del lavoro, della socializzazione, delle istituzioni finanziarie. Nuovi coni aurei diffusero a largo raggio, pregiata valuta richiesta in ogni luogo. Sul pretesto degli scambi commerciali esse realizzarono interconnessioni culturali segnate dalle forme dell'arte e dell'architettura, del progresso della scienza e della medicina, della diplomazia internazionale. I monumenti delle loro città testimoniano ancora la meravigliosa sintesi da esse realizzate: volte estradossate, cupole, mosaici, affreschi, tarsìe, archi acuti, sculture marmoree, cassette eburnee, porte di bronzo. Nelle città marinare trovarono ospitalità insediamenti ebraici, greci, armeni; mentre mercanti di Amalfi, di Genova, di Pisa e di Venezia istituirono “colonie virtuali”, che si amministravano mediante le leggi della madrepatria, in tutti i principali porti del Mare Nostro. Pace e accoglienza, filellenismo e arabofilia in senso multilaterale a foggia di rete etnogeografica seppero intessere le nostre repubbliche italiane. Le repubbliche concepirono forme di assistenzialismo, che sfociarono in istituzioni caritatevoli e solidali destinate a sfidare i secoli e a rimanere tuttora presenti nella nostra società moderna. Contribuirono, altresì, a nuove invenzioni nel settore della navigazione, come la bussola, la carta da navigare, la vela triangolare, che permisero agli uomini dell'umanesimo e del rinascimento di varcare la barriera delle Colonne d'Ercole e di scoprire nuovi mondi.